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La storia dell'iconico logo N. 1

Aggiornamento: 22 mar

Su questa bellissima storia devo fare una premessa: ho avuto la fortuna di trovarmi tra le mani il vol. 105 del 2021 dell’edizione cartacea di The Enthusiast, trovato in concessionaria a Budapest.


Un’articolo parla appunto di un’intervista fatta da Karen Davidson al famosissimo padre, il mitico Willie G. Davidson sulle origini del logo N.1, che lui stesso aveva disegnato. Questo marchio è ora un’icona venerata dagli appassionati Harleysti di tutto il mondo!!! 


Willie G. ci racconta la storia: “E’ appropriato raccontare questa storia in “The Enthusiast”, poiché il logo N.1 è per la prima volta apparso sulla copertina della rivista del numero di Novembre 1969, per celebrare la vittoria di Mert Lawwill nel campionato di corse su pista piana Grand National.


Willie G. confessa di essere stato sempre un grande appassionato di corse motociclistiche e di aver avuto la fortuna di conoscere molti dei piloti, incluso Mert.


Willie G. Davidson, prosegue: “E’ un bravo ragazzo ed ho messo la sua faccia, proprio al centro del Numero Uno. Ero emozionato di poter mettere insieme tutto questo. Adesso se notate una targa di una moto da corsa, noterete subito che il design del Numero 1 è direttamente ispirato a quella. Questa è l’idea con cui ho lavorato. Ho messo la foto di Mert in quella forma, ho scritto “Gran National Champion” e sotto ho messo il nome dell’azienda sulla base. Potete notare come le strisce verticali alludessero alla bandiera americana, ma che sarebbe arrivato dopo. Questa copertina della rivista era tutta incentrata sulla vittoria del campionato da parte di Mert”. 



Harley-Davidson produce la sua prima “Custom Bike” di Serie , con sopra per la prima volta in assoluto la comparsa del Logo N.1


Willie G. Davidson continua il suo racconto: “La versione successiva e “definitiva” del n. 1 è stata utilizzata per la prima volta su una Super Glide del 1971. Il tema americano a cui alludeva quella prima versione è diventato davvero intenzionale. Ho aggiunto le stelle e il campo blu nella parte superiore, quindi ho regolato le strisce rosse per riempire la forma. Quella Super Glide “boat tail” è arrivata con una verniciatura chiamata “Sparkling America”, che rimane ancora oggi un oggetto da collezione. E’ stato il primo utilizzo di quel simbolo su una motocicletta e ne sono molto orgoglioso. Da li, il n. 1 ha preso piede nel corso di molti anni ed è apparso su tutti i tipi di capi di abbigliamento, confezioni di accessori, toppe e materiale stampato. E’ pazzesco.” 



Nessuno ha pianificato lo sviluppo in fabbrica di un modello Custom, ma l’idea prese piede e in breve tempo, il mondo della motocicletta non fù più come prima.


Nel 1971 Harley-Davidson produce la sua prima “Custom Bike”, disegnata da Willie G. Davidson, il nipote di Wiliam A. Davidson, con un budget limitato, Willie combina il telaio e la meccanica di una Big-Twin con la parte anteriore di una Sportster per creare la FX Super Glide.


La parte posteriore è equipaggiata con un guscio in fibra di vetro che supporta la sella e che funge da parafango posteriore, chiamato “boat-tail” tradotto (coda di barca). 


La figlia Karen, spiega che questo Logo ha preso piede e ancora oggi ha un significato e una forza che è durata nel tempo.


Willie G. le risponde: “Penso che la resistenza sia un modo per dire che è senza tempo. Ottenere questo in un design è molto soddisfacente. Per molti versi le nostre motociclette e il nostro marchio sono uguali: senza tempo.


Questa grafica racconta storie multiple. Numero 1, il campione e nello stesso tempo un simbolo della più grande motocicletta del mondo, che è un pezzo radicato dell’ America moderna: l’Harley-Davidson.”


Questo logo oggi lo possiamo vedere nei caschi, maglie, maglioni, giubbotti, in tutto il merchandising HarleyDavidson.


Willie G, continua: “Una parte dell’essere senza tempo è la versatilità, è questo logo è stato usato in molti modi. Sono emozionato che sia diventata qualcosa di importante per la nostra azienda. Aver creato qualcosa con un impatto così duraturo, ne sono molto orgoglioso” 




 
 
 

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