Quando Papa Francesco incontrò Harley-Davidson: fede, motori e solidarietà
- Andrea Tessa
- 28 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Nel cuore di Roma, la passione per le due ruote ha incontrato la spiritualità più autentica. In occasione del 110° anniversario di Harley-Davidson, Papa Francesco ha lasciato un segno indelebile nel mondo dei motociclisti, tra aste benefiche, autografi inaspettati e incontri carichi di emozione. Una storia vera, dove fede e motori si fondono in un viaggio unico verso la solidarietà.
Il 110° anniversario di Harley-Davidson a Roma
Un incontro storico tra motociclisti e fede
Nel 2013, Harley-Davidson ha festeggiato il suo 110° anniversario di successi nel realizzare i sogni di libertà personale dei clienti di tutto il mondo. Quella che era nata come una semplice aspirazione di giovani uomini nel giardino di una casa di Milwaukee è diventata una leggenda motociclistica.
La Company, per i festeggiamenti Europei ha scelto Roma! Non solo la capitale d’Italia, ma anche quasi in concomitanza con la nomina del nuovo Papa: Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco. Non si saprà mai se è solo casualità o destino, ma sicuramente il Papa ha sempre avuto un legame forte con il mondo Biker’s, specialmente al mondo HOG, ovvero con gli appassionati dell’Harley-Davidson.
Papa Francesco si presenta così ai motociclisti: “Ho bisogno di preghiere, perché il mio lavoro è molto accelerato e la mia moto è invecchiata e non funziona bene”.

La Dyna autografata e l’asta benefica
Una moto unica battuta all’asta a Parigi
Una Dyna davvero preziosa la moto di Papa Bergoglio, dal momento che è stata battuta per 241.500 euro dalla casa d’aste Bonhams di Parigi, ai quali vanno aggiunti i 57.500 euro del chiodo in pelle. Sono
cifre notevoli se si pensa che l’oggetto dell’asta è una moto davvero molto recente il cui valore si attesta sui
15.400 euro del modello base. Ma in ogni caso, si tratta, non c’è bisogno di dirlo, di pezzi unici, autografati dalla mano del Papa con un pennarello argento. Firma visibile all’altezza del petto sul giubbotto, mentre sulla moto è stata fatta sul grosso serbatoio sotto il quale pulsa il bicilindrico Twin Cam 96 raffreddato ad aria.


La destinazione dei fondi raccolti: solidarietà e accoglienza
Le somme ricavate saranno devolute all’Ostello Don Luigi di
Liegro e alla mensa dei poveri della stazione Termini di Roma, tutte e due gestite dalla Caritas romana. Obiettivo finale è la realizzazione di un centro di accoglienza ma, parte della somma, sarà destinata anche ad altre Caritas laziali tuttora impegnate sul fronte delle emergenze quotidiane, come il maltempo. Nel 2012 hanno trovato un riparo temporaneo all’Ostello 1.574 senza dimora, per un totale di 63.111 pernottamenti. Un dono che dimostra l’attenzione profonda del Papa verso poveri e bisognosi.
Per ricordare questo evento che è entrato a far parte della storia, è stato creato appositamente dalle Poste Vaticane la Cartolina con il quadro dedicato all’evento da David Ulh, un pittore americano che riproduce su tela antiche foto iconiche della Harley-Davidson, riconosciuto dalla Motor Company, come pittore Ufficiale HD.
Il nome del quadro “Chance Encounter” è un pezzo esclusivo creato da David Uhl
per celebrare il 110th anniversario di Harley-Davidson a Roma e nella Citta del Vaticano. Rappresenta in maniera figurata l’incontro in Piazza San Pietro, tra una vecchia ma sempre affascinante Harley-Davidson “Panhead” e un uomo di Chiesa.


La Cartolina, oltre a rappresentare il quadro, ha il francobollo
con l’immagine di Papa Francesco e l’annullo commemorativo
con la data 13-16.06.2013 110th Anniversary Celebration, la cappella Sistina stilizzata e l’Harley-Davidson che è una Road King Classic.

La Madonnina dei Centauri: storia di fede e motori
Le origini a Castellazzo Bormida
La storia della Madonnina dei Centauri ha radici lontane nel tempo.
Nel 1630 una grave epidemia di peste colpì duramente i cittadini di Castellazzo Bormida. I superstiti dedicarono una cappella campestre alla Madonna. Sin da allora la Madonnina veniva invocata dai Castellazzesi in tutte le occasioni di difficoltà.
Ma come ha fatto la Beata Vergine a diventare la Madonnina dei Centauri? Questa è tutta un’altra storia, che ha inizio in tempi più recenti e che coincide con la storia del Moto club di Castellazzo Bormida.
Nell’inverno del 1933 il farmacista di Castellazzo, dottor Marco Re, e un fabbricante di ghiaccio, Giovanni Moccagatta, amici con la comune passione per le due ruote, decisero di partecipare al “Raduno dei Centauri” di Roma del 24 maggio dello stesso anno e insieme a altri 7 motociclisti castellazzesi sfilarono per via dei Fori Imperiali alla tassativa velocità di 80 km/h, unitamente agli altri 10.000 partecipanti al “Raduno dei Centauri”.
Il 2 marzo del 1934 l’allora Presidente Marco Re proclamò la Beata Vergine della Creta Patrona del Moto club.
Negli anni successivi il moto club vide crescere il numero dei suoi iscritti e la sua vita sociale fu sempre molto attiva. I soci parteciparono a molti motoraduni.
L’8 settembre 1946 a Castellazzo si tenne il primo “Convegno motociclistico internazionale della Madonnina dei Centauri”, che vide la partecipazione di molti nomi importanti del motociclismo italiano e straniero. Dall’anno successivo il motoraduno fu ufficialmente iscritto nel calendario internazionale.
Il riconoscimento di Pio XII e il raduno internazionale
Il 6 marzo del 1947 giunse da Roma la tanto attesa notizia: con il Breve Apostolico 17/47 dell’11 febbraio 1947 il pontefice Pio XII proclamava la Beata Vergine della Creta che si venera nel santuario di Castellazzo Bormida PATRONA DEI MOTOCICLISTI.



La Lampada Votiva e la benedizione di Papa Francesco
Il primo viaggio della lampada a Roma nel 1949
Tutto iniziò il 30 gennaio 1949, quando il comitato organizzativo dell’MC/MCI si riunì nella seconda seduta di Consiglio, si decise di offrire una Lampada Votiva, da parte dei motociclisti, alla Madonnina dei Centauri, richiedendo preventivamente un intervento del Vescovo di Alessandria affinchè l’offerta si svolgesse con la massima solennità.
Mons. Giuseppe Pietro Gagnor, aderendo entusiasticamente all’iniziativa, volse allora una preghiera a Sua Santità Pio XII, che diede a sua volta il consenso all’accensione della Lampada per l’Altare della Celeste Patrona dei Centauri. Venne deciso inoltre che S.S. avrebbe acceso con le proprie mani la lampada il 7 luglio nella Santa Sede.
Conclusione
Un ponte tra spiritualità e passione su due ruote
La lampada votiva della Madonnina dei Centauri, presso il Santuario della Beata Vergine della Creta a Castellazzo Bormida, è un segno di fede e devozione, un patto di amore tra i devoti e la Madonna. La lampada che brilla davanti all'immagine della Vergine rappresenta la protezione e l'intercessione che la Madonna offre ai suoi devoti, che seguono le sue orme verso la santità.





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